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al testo proposto da Alfredo Rienzi
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da STRETTOIE, Arcipelago Itaca Edizioni, 2017
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Che drènino, no? che frènino le dichiarazioni rese in atti, il rumore delle chiavi in corridoio, la magnificenza dell'albergo, suoi strombi il piccione Fàtic, e i tanti fiorini cacacéline, fluorini fluorenti che vuoi che non lèggano il carloemilio, vuoi? Idem, in corridoio («io, io», senti dire). «O voi,» - e «oblate, oblate», anche, senti.
Post menstruum, sinus, semen, birra nel parchetto, ore 6.
Iterate, iterate. Ite - rhizo - ite, figlie, et sore, et frati.
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O che sintesi fólgo-, vólgo, all'ultima tacca alcalina del suono..., un je-toi (getto gettato, gettone memento), un me metro di pensiero, chassis chiuso nell'alberghino Oltrarno sotto le pale est, estive. Verbigerans. (Flumen) Cèdesi per mòdica. Cosa qualsiasi. Fisica, metafisica, po litica.
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